Scritto da Rita:
Il treno dell'ultima notte: "Il treno dell'ultima notte" di Dacia Maraini, mi è piaciuto molto e l'ho letto in pochi giorni anche se è lungo.
è una bella storia.
Amara è una ragazza fiorentina che viaggia in treno alla ricerca di un giovane austriaco ebreo,Emanuele che aveva conosciuto ed amato quando erano bambini e viveva a Firenze.
Viaggia verso Auschwitz in Polonia perché dalle lettere sempre ricevute da Emanuele fino al 1943 sa che lui e la sua famiglia vivevano nel ghetto di Lodz e lei viene a sapere che quegli ebrei furono inviati nei campi di sterminio e forse ad Auschwitz . Lei è sicura di trovarlo ma ad Auschwitz ...non lo trova.
alla infine lo trova ,ma che storia.....A me è piaciuto molto anche perché l'ho letto mentre si ricordava....il giorno della memoria...il 27/01/2010.
Descrizione:
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'"odore dell'allegria". Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l'inseparabile amica d'infanzia, attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.
mercoledì 10 febbraio 2010
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